Senza figli: per scelta o per destino, riflessioni sul tema

da Dic 12, 2025Coaching0 commenti

Se non hai figli, che sia per scelta o per destino, questo articolo è dedicato a te!

Anzi, a noi, perché anche io faccio parte di questa categoria, quella dei “senza figli”.

Prima di iniziare, perdonami se apro una piccola parentesi: questo articolo, come tutti gli altri che scrivo mensilmente da anni, è scritto interamente da me, non da ChatGPT. Ecco perché leggendolo ti ritroverai nelle mie parole e ti sembrerà quasi di fare una chiacchierata con me.

Non giudico chi si fa scrivere i contenuti dalla intelligenza artificiale, per carità, semplicemente io non lo faccio perché amo scrivere, mi viene facile (a volte devo limitarmi perché scriverei articoli lunghissimi!) e ci tengo a creare articoli, post o video che siano davvero frutto della mia esperienza professionale e personale. E per rispetto verso chi mi segue e verso chi diventa mio cliente, trovo giusto impegnarmi per offrire valore, senza risparmiarmi o usare scorciatoie.

Chiusa parentesi, grazie per la pazienza, ora torniamo a parlare di chi è senza figli, che sia per scelta o per destino!

 

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Allora, come dicevo qualche riga fa, questo articolo è dedicato a chi non ha figli, qualunque siano le ragioni dietro questa condizione e qualunque sia lo stato d’animo che la accompagna.

Quindi mi auguro che tu possa trovare degli spunti di riflessione utili, che tu sia felice o meno di non avere figli.

Era da molto tempo che desideravo affrontare questo argomento a me così caro e ora ho talmente tante cose da dire, che quasi non so da dove cominciare!

Facciamo così, inizierò dal perché.

 

PERCHÉ PARLARNE?

 

Sì, il motivo per cui ho deciso di parlare a chi e di chi è senza figli.

In realtà c’è ben più di un motivo: innanzitutto perché avere figli o meno è una questione importante nella vita di ogni essere umano, una scelta o un destino che influenza non solo la quotidianità, ma anche la progettualità, oltre che il significato che si dà al proprio vissuto e a sé stessi.

Inoltre è una questione che presuppone una domanda che prima o poi saremo chiamati a fare a noi stessi e che, spesso, ci viene rivolta dagli altri (su questo punto potrei scriverci un altro articolo e chissà, forse lo faro!).

Da donna senza figli e da professionista del mondo della crescita personale, non posso e non voglio sottrarmi da questa discussione.

Voglio dire la mia, voglio incoraggiare il confronto e voglio estendere la mano alle altre donne interessate a stringerla.

Ci sei, amica? Io sono qui, se vuoi.

 

 

CHILDLESS E CHILDFREE

 

Se mi conosci già, allora sai che mi piace partire dalle definizioni, giusto per fare un po’ di chiarezza ed essere certa che parliamo la stessa lingua, come si suol dire.

In italiano, usiamo l’espressione “senza figli” per descrivere appunto una persona che non abbia figli biologi o adottivi che siano.

Non c’è (per ora) un termine specifico per distinguere tra chi i figli non li ha perché ha scelto di non averne e chi invece non ne ha perché, per ragioni differenti che poi esploreremo, non è riuscito ad averne.

Gli americani, invece, che trovano velocemente un termine o una definizione per descrivere qualunque fenomeno, distinguono le due categorie chiamandole rispettivamente “childfree” e “childless”.

Dietro a questi due termini si nascondono mondi diversi, fatti di storie diverse, ma comunque sempre fatti di persone.

Ecco, che tu sia childfree o childless, qui sei la benvenuta.

 

NIENTE NUMERI

Non darò i numeri, stai tranquilla.

Nel senso che non snocciolerò dati e statistiche su quante siano le persone o famiglie childfree o childless in Italia e nel mondo, o quante si prevede che saranno nel 2050.

Se ti interessano questo tipo di informazioni, le puoi trovare tranquillamente con un paio di click, ma mi sembrava uno spreco di tempo (tuo e mio) utilizzare questo spazio per limitarci ad osservare dei numeri.

Non è di questo che voglio parlare con te.

Voglio parlare di cosa significa non avere figli, per scelta o destino, di come ci si sente, delle gioie e dei dolori, delle opportunità e delle sfide e di come potrebbe essere la tua vita, se hai qualche anno meno di me, e non riesci ad immaginartela.

Sono qui per parlare di tutto questo, da donna, da professionista, da amica, moglie, sorella, zia, o come preferisci pensarmi tu.

Immaginiamoci sedute ad un tavolo, in una bella cucina o un soggiorno accogliente, o in un caffè di quelli tranquilli, che ti fanno venire voglia di restare lì per ore, a guardare la gente che passa per strada, sorseggiando la tua bevanda preferita.

Ecco, così.

Così possiamo parlare per bene.

I numeri sono importanti, ma non oggi, non qui.

 

 

MILLE MOTIVI E STORIE DIVERSE

 

Ogni persona ha la sua storia, i suoi motivi e anche, in un certo senso, il suo destino.

Non voglio addentrarmi in questioni spirituali, perché rischierei di divagare troppo, magari ne parleremo un’altra volta, in un altro articolo, o in un evento che mi piacerebbe organizzare per tutte noi.

Mi limiterò a dire che, alcune cose, sono al di fuori del nostro controllo.

Una di queste, per esempio, è l’infertilità.

Ma facciamo un passo indietro.

Come stavo dicendo, ognuno ha la sua storia ed è senza figli per motivi diversi.

E questi motivi sono personali.

Quindi, amica mia, ti ricordo che tu non devi nessuna spiegazione a chi è curioso di sapere perché non hai figli.

Tornando alle ragioni per cui non si hanno figli, ne elencherò alcune, sperando che tu ti riconosca in almeno una di esse, ma so anche che, probabilmente, non sarò in grado di citarle tutte, proprio perché le possibilità sono infinite.

Perciò ti chiedo scusa se non ti ritrovi negli esempi e ti invito a raccontarmi la tua storia e i tuoi motivi, perché rappresentano un tassello importante di questo mosaico che sto cercando di creare.

 

 

 

SENZA FIGLI PER SCELTA

 

    Non tutti sentono il desiderio di avere figli e, per alcuni, questa consapevolezza è già presente dall’infanzia o emerge durante l’adolescenza. Oppure arriva più avanti, da adulti.

    E va bene così. Non siamo tutti uguali, fortunatamente.

    Se lo fossimo, il mondo sarebbe un posto estremamente noioso, mancherebbero tutte quelle sfumature che servono a renderci più aperti, flessibili, curiosi e tolleranti. E mancherebbero le risposte a molte domande che ci aiutano ad evolverci come specie.

    Per alcuni, l’idea di diventare genitore, semplicemente non presenta nessuna attrattiva, oppure spaventa, o annoia o appare faticosa.

    Né più né meno come un lavoro che non si sceglierebbe mai di fare, o un luogo dove non si vorrebbe mai vivere. Tutto qua. Mettiamocelo in testa, la genitorialità è un’opzione, non un obbligo e se per qualcuno si tratta di un’opzione desiderabile, per altri non lo è affatto. Punto.

    Per altre persone, avere avuto un’infanzia difficile o non particolarmente gioiosa, porta a preferire una scelta di vita differente, per non dover rivivere emozioni o scenari dolorosi.

    Ma non è sempre così, e ci tengo a sottolineare questo concetto: la scelta di non avere figli non è necessariamente la conseguenza di qualche evento negativo, di una qualche mancanza, di immaturità, di inadeguatezza o, peggio ancora, di egoismo.

    Chi dice che le persone che scelgono di non fare figli sono egoiste, non si rende conto di quanto questa affermazione sia ridicola e infondata.

    Infatti è proprio il contrario: la consapevolezza di non volersi occupare della crescita di un altro essere umano, dimostra empatia, maturità e generosità.

    Mettere al mondo un figlio che non si è disposti ad allevare (con tutto ciò che significa oggi, che va ben oltre sfamare e dare un tetto) evita di causare sofferenza ad un innocente che non sceglie di venire al mondo.

    E poi, cerchiamo di essere sinceri, chi fa figli lo fa per soddisfare un proprio desiderio e bisogno. E se non è egoismo questo, allora occorre riscrivere i dizionari di italiano.

    Concludo questo paragrafo con una riflessione personale, che mi trovo spesso a condividere con altre donne, soprattutto in quei casi in cui essere senza figli viene visto come una perdita, o come qualcosa che tutto il genere femminile dovrebbe desiderare e vivere:

    AVERE FIGLI È SOLO UNA DELLE TANTE ESPERIENZE CHE UN ESSERE UMANO PUÒ FARE NEL CORSO DELLA PROPRIA VITA; NON È L’UNICA, NON È LA PIÙ PROFONDA, LA MIGLIORE, LA PIÙ GRATIFICANTE O GIOIOSA CHE CI POSSA ESSERE.

    Ripeto, è solo una delle tante, come lo è non averne.

    Se per te, persona che desidera o che ha figli, è l’esperienza più significativa, bene, ma questa è la tua interpretazione personale e, come tutte le opinioni, è soggettiva. Quindi smettila di imporla agli altri e di giudicare chi non ha figli come una persona “incompiuta”, o che non sa quello che si “perde” (ti è mai venuto in mente che forse sa quello che si perde ed è per questo che ci tiene a perderselo?!), o fallita, o incapace di provare o capire cos’è “l’amore vero” e via dicendo con questi o altri luoghi comuni, intrisi di ipocrisia e bigottismo.

     

       

      SENZA FIGLI PER DESTINO

       

      Uso il termine “destino” per descrivere qualcosa al di fuori del nostro controllo.

      Come l’infertilità, ad esempio.

      L’infertilità è una brutta sorpresa che non vorresti mai ricevere.

      Solo chi l’ha provata conosce la profondità di questo dolore: un dolore che ti affligge, che ti perseguita mese dopo mese, puntuale ed inevitabile, pronto a ricordarti che, ancora una volta, qualcosa non ha funzionato.

      Negli anni, ho sentito definire l’infertilità, da chi l’ha vissuta, in tanti modi diversi, tutti tristemente veri e calzanti: ingiustizia, punizione, beffa, tormento, crudeltà, delusione, strazio, trauma, pena, tortura, tanto per citare alcuni esempi.

      Chi soffre di infertilità lo fa spesso in silenzio, perché prova vergogna, anche se non dovrebbe proprio. Eppure ci si sente soli, diversi, “difettosi”, carenti di qualcosa che invece tutti gli altri hanno.

      Non c’è nulla di più doloroso e frustrante di non riuscire a fare o ottenere qualcosa che sembra invece riuscire con facilità a tutti gli altri.

      Sì, proprio a tutti, anche a chi non ne vuole, non ne stava cercando o non è in grado di occuparsene.

      Tutti tranne te, che da sempre desideravi essere mamma, che ci provi da anni, che stai attenta a quello che fai, che mangi, che bevi, ma niente, sembra non contare nulla.

      Ecco perché fa male. Perché per diventare genitori non serve essere brave persone, non serve amare i bambini, avere una vita stabile e tanto amore da dare.

      La fertilità, come tante altre cose nella vita, non è meritocratica.

      E tutto ciò che non è meritocratico è ingiusto.

      Soprattutto per chi desidera qualcosa fortemente e si impegna con dedizione per ottenerlo.

      Se ti riconosci in queste parole, ti abbraccio a distanza.

      E se il dolore è fresco o l’esperienza è ancora in corso o molto recente, sappi che arriverà la luce alla fine del tunnel.

      Continua a leggere, se puoi, ho un paio di altre cose importanti da dirti.

       

       

      PER SCELTA, PER DESTINO E ALTRO ANCORA

      Qualcuno è senza figli perché non ha ancora o mai incontrato la persona giusta con cui crescerli (destino) e preferisce o ha preferito non farne con il primo che capita o la persona sbagliata (scelta).

      Può succedere ad un certo punto di incontrare la persona giusta e decidere di volerne, o comunque no. Così come quel momento potrebbe non arrivare mai, o arrivare troppo tardi, quando non è più possibile averne.

      Come dicevo prima, esistono tante storie e tanti motivi diversi per cui una persona non ha figli. E tutte, ma proprio tutte, queste storie e motivazioni, incluse quelle che non conosco o non sono riuscita a raccontare per ragioni di tempo e spazio, sono VALIDE, DEGNE DI RISPETTO E SOPRATTUTTO PERSONALI.

      Riguardano cioè solo le persone coinvolte.

       

       

      PERCHÉ HO SCELTO QUELLA FOTO

       

      Parlo della foto di copertina, quella con l’altalena.

      Sai perché l’ho scelta? Perché l’altalena, simbolo dell’infanzia e dei bambini, non è vuota.

      Sull’altalena c’è una donna. Una donna sorridente. Quella donna sei tu, sono io. Quell’altalena è la tua vita.

      Poteva esserci un bambino e invece, per scelta o destino non c’è.

      Ma tu sì, tu ci sei. Tu sei su quell’altalena, tu sei viva. E allora goditela, sorridi, vola in alto!

       

       

       

      RIFLESSIONI PERSONALI

       

      Chiudo questo articolo dedicato a noi senza figli, per scelta o per destino, con alcune riflessioni personali.

      L’augurio è che le mie parole arrivino a chi ha bisogno di sentirle e che, magari, diano il via a conversazioni, a scambi e, perché no, la nascita di una comunità virtuale e reale dedicata alle donne childfree e childless.

      Uno spazio per noi dove conoscerci, confrontarci, far nascere amicizie, ma anche progetti e collaborazioni.

      A te piacerebbe? Fammi sapere che cosa ne pensi!

      Tornando alle mie riflessioni, ci tengo innanzitutto a dire che la vita è bellissima anche senza figli.

      Se non sei certa di volerne o meno e ci stai pensando, prenditi il tuo tempo, è una decisione importante che impatterà enormemente la tua vita, qualunque sarà la tua scelta.

      Non farti influenzare dalla famiglia, dagli amici o dalla società: la vita è tua e sarai poi tu a dover vivere con il risultato delle tue scelte.

      Se desideravi diventare madre, ma non è successo e sai già con certezza che non succederà, so che ora ti sembra impossibile crederlo, ma ritroverai la gioia di vivere.

      Apriti alle possibilità che il destino ti ha dato, anche se non era quello che volevi: scoprirai un mondo ricco di opportunità che nemmeno ti immagini. Il tuo potenziale è immenso, usalo per essere felice, per creare qualcosa di bello o di utile per te stessa e per gli altri.

      E poi viaggia, leggi, dormi, impara cose nuove, costruisci relazioni, ama, divertiti! C’è davvero tanto altro che puoi fare, non appena starai un po’ meglio.

       

      IL MIO INVITO PER TE

       

      Infine, a chiunque non riesca a decidere se avere figli o meno, a chi soffre perché ne vorrebbe o perché non ne ha avuti, o a chi sta cercando di vivere al meglio la propria condizione di donna childfree o childless, ma sente di avere bisogno di un po’ di supporto da chi può capire: sono qui.

      Scrivimi, raccontami la tua storia, i tuoi sogni, le tue difficoltà.

      Ti aiuterò a navigare queste acque e a creare il presente e il futuro che desideri.

      Ti aspetto!

       

      P.S. Se l’articolo ti è piaciuto e vuoi che parli ancora di questo tema, fammelo sapere.

      P.S.2 Se l’idea della community ti interessa, fammi un fischio!

       

       

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